Passa ai contenuti principali

Competenze Linguistiche: Regole Grammaticali

Competenze linguistiche, ritornare a far scrivere le regole grammaticali sul quaderno. Lettera

di redazione
ipsef
item-thumbnail
Inviato da Mario Bocola – Cari studenti,  per migliorare le vostre competenze linguistiche è sempre più urgente la necessità di potenziare e rafforzare in tutti i gradi dell’istruzione, specialmente in quella dell’obbligo della primaria e secondaria di I grado, lo studio della grammatica italiana per evitare che gli alunni compiano vistosi errori di ortografia.
Bisogna insistere a tutti i costi sullo studio della grammatica, morfologia e sintassi facendo imparare bene le regole della lingua con l’ausilio della teoria da applicare alla pratica, ossia in una consistente batteria di esercizi grammaticali da fornire agli alunni.
Chi ha frequentato la scuola di un tempo – e studiato fin dalla scuola media il latino – sa quanto era importante lo studio delle strutture linguistiche dell’italiano e i maestri elementari avevano l’abitudine di far compilare diverse pagine di quaderno sulle regole grammaticali.
Purtroppo, cari studenti, è necessario ritornare a quel metodo pedissequo di insegnamento della lingua italiana se si ha la volontà di innalzare le conoscenze, le abilità e poi le competenze linguistiche degli studenti. In questo modo si eviterebbero molti errori di grafia e di lingua che non posso essere perdonati in nessuna maniera nemmeno come una semplice svista.
Accanto allo studio della grammatica è bene affiancare la lettura e la ripetizione costante degli argomenti affrontati e studiati. Infatti i latini sostenevano che repetita iuvant, cioè le cose ripetute giovano.
Lo studio frettoloso e approssimativo non è una buona base per costruire un sapere duraturo nel tempo, ma solo nozioni appiccicate che subito svaniscono come le nuvole dopo un temporale.
Meditate cari studenti, meditate, perché solo voi potete cambiare le sorti della Nazione con una buona padronanza linguistica e con un impegno serio e caparbia volontà.

Commenti

Post popolari in questo blog

Dos idiomas, dos mundos. Publicado en Derecho Al Día el 29 de noviembre de 2018

Charla sobre traducción literaria Dos idiomas, dos mundos. ¿Cómo mantener la identidad cultural del texto sin que pierda naturalidad? Myriam Boclin Dos idiomas, dos mundos. ¿Cómo mantener la identidad cultural del texto sin que pierda naturalidad? En el Salón Verde, el pasado 12 de noviembre se realizó una charla sobre traducción literaria , denominada “Dos idiomas, dos mundos. ¿Cómo mantener la identidad cultural del texto sin que pierda naturalidad?” , organizada por la Carrera de Traductor Público. La exposición estuvo a cargo de Myriam Boclin , traductora pública de inglés e intérprete de conferencias. La oradora estudió Lengua y Literatura Inglesa en el exterior. Asimismo, actúa como perito,

La nostra Coordinatrice della Carriera presso la Radio del Colegio de Traductores de la Ciudad de Buenos Aires: LA COMPAÑERA DEL TRADUCTOR ES LA DUDA Y EL DICCIONARIO EL ALIADO

PRESENTACIÓN DEL DICCIONARIO BILINGÜE DE TERMINOLOGÍA JURÍDICA L'importanza dei dizionari nel mondo della Traduzione. La Traduttrice Marisa Noceti, nell'occasione della pubblicazione del suo ultimo dizionario di Termini Giuridici, insieme alla Traduttrice Patricia Álvarez, ci parla sulle difficoltá, segreti e dilemmi della traduzione contemporanea. E come lei ha detto: "Il compagno del traduttore é il dubbio... ed il dizionario il suo alleato".

Autarchia linguistica: le 10 parole più popolari introdotte nel Ventennio

Roma, 17 mar – Tempi duri per la lingua italiana . Sembrava che il peggio fosse passato: dalle boldrinate fino a “petaloso”, passando per asterischi stile Bonino e neologismi alla “Ferragnez”, la misura risultava più che colma. E invece la guerra alle parole pare riaccendersi con “l’anti sessismo linguistico” promosso dalla Regione Toscana : propria la terra del Sommo Poeta, sta “combattendo il patriarcato” a suon di “nomi collettivi o promiscui”. E da un’ossessione (il maschilismo presunto) all’altra (la fascismo fobia), il passo è davvero breve. A proposito di lingua e Ventennio, dato che “il fascismo ha fatto anche cose buone” , si riavvolge il nastro del tempo per tornare ad un’Italia che non faceva guerra alla propria cultura e storia ma che, piuttosto, curava parole e linguaggio con devota attenzione. Sono molte le innovazioni linguistiche apportate dal fascismo. Tant’è che a partire dal luglio del 1923 si entrò in una sorta di “autarchia linguistica” volta alla s