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Visualizzazione dei post da gennaio, 2019

‘Ho fatto uno stage’… I 5 errori più frequenti degli italiani quando parlano in inglese

Martina Vacca   6/1/2019 6:00:37 AM 77817 L'allora primo ministro britannico David Cameron saluta l'ex primo ministro italiano Matteo Renzi a Downing Street il 1 aprile 2014 a Londra. L'inglese di Renzi (e di moltissimi politici italiani) è notoriamente zoppicante. Oli Scarff / Getty Images   Chiediamo “feedback” e non riscontri, organizziamo “meeting” anziché riunioni, non abbiamo scadenze da rispettare ma “deadline” e utilizziamo il verbo-non verbo “spoilerare” per indicare un’azione – come definisce l’Accademia della Crusca – volta a rivelare, in rete o in altri contesti, dettagli rilevanti della trama di un libro, un film, una serie televisiva, rovinando l’effetto sorpresa . Così “spoiler” e altri vocaboli anglofoni sono entrati a far parte del linguaggio comune, perfino irrompendo in alcuni dizionari della romantica lingua di

Chi fa applicare… non si applica!

Conoscete già questo uso improprio del verbo applicare ? È un calco del verbo inglese apply , “fare domanda” o “fare richiesta”, e ho scoperto che è piuttosto diffuso: questi esempi non sono traduzioni ma tweet che riguardano attività e contesti italiani e che quindi non hanno subito un’interferenza diretta dell’inglese. Il verbo applicare Se trovate questo falso amico più fastidioso di altri, il motivo c’è: risulta anomalo non solo il significato ma anche la costruzione. Per il verbo transitivo applicare ci si aspetta infatti almeno un   argomento (elemento linguistico necessario in aggiunta al soggetto). Se manca, la costruzione è agrammaticale . Il numero di argomenti necessari a un verbo è detto valenza e il Dizionario Sabatini Coletti la indica sempre esplicitamente, anche nella versione ridotta gratuita . Nella descrizione del verbo applicare si può notare che la costruzione più comune è soggetto-verbo-argomento-preposizione.argomento , quindi applicare X a Y

La libreria più bella del mondo è un vecchio teatro di Buenos Aires

  La libreria più bella del mondo è un vecchio teatro di Buenos Aires "El Ateneo Grand Splendid" ha ricevuto il riconoscimento del National Geographic per il 2019 Tweet 10 gennaio 2019 Un teatro secolare di Buenos Aires è rinato a nuova vita da quando è stato convertito in libreria ed è in breve tempo diventato una nuova attrazione turistica della capitale argentina. Il "Grand Splendid" fu aperto nel 1919 e nei suoi giorni di gloria fu sede di una gran varietà di spettacoli: dalle opere teatrali al tango. Costruito da Max Glucksmann, pioniere dell'industria fonografica e cinematografica argentina, il teatro fu in seguito convertito in cinema, ma per tutto il XX secolo rimase un punto di riferimento culturale nella capitale argentina. Negli anni '90, con l'economia argentina in picchiata, il cinema chiuse e l'edificio era destinato alla demolizione. Il proprietario della catena di librerie argentine "El Ateneo" ha rilevato

ALCUNE MODIFICHE NORMATIVE - CONVERSIONE IN LEGGE DEL D.L. N.113 DEL 4 OTTOBRE 2018.

Il D.L. 4 ottobre 2018, n. 113, convertito in legge 1 dicembre 2018, n. 132 ha introdotto alcune novità in materia di riconoscimento della cittadinanza ai sensi degli artt. 5 e 9 della legge 5 febbraio 1992, n. 91 : - Requisiti linguistici. La legge di conversione (in vigore dal 4 dicembre 2018) ha introdotto l'art. 9.1 alla legge 5 febbraio 1992, n. 91 (allegato ) . Detta disposizione prevede, quale condizione per il riconoscimento della cittadinanza ai sensi degli artt. 5 e 9 della suddetta legge, il possesso di un'adeguata conoscenza della lingua italiana, non inferiore al livello B1 del Quadro comune di riferimento per la conoscenza delle lingue. L'accertamento di detto requisito va effettuato attraverso l'acquisizione di: - Un titolo di studio rilasciato da un istituto di istruzione pubblico o paritario; ovvero - Una certificazione rilasciata da un ente certificatore. Al momento possono considerarsi sicuramente enti certificatori, appartenenti a